il periodo più intenso novembre 2016-marzo 2017
L’anno del cambiamento… oramai ero arrivata a fare 12 passi da diversi mesi e poi dovevo fermarmi, magari anche sedermi e recuperare, le gambe dovevano riposarsi. Si 12 passi…non di più.
E’ dal 2014 che siamo alla ricerca di qualcuno che si possa prendere in carico la mia situazione e cercare di migliorare quello che si poteva migliorare, provo con terapie in piscina, terapie a secco, terapie e fisioterapie… continue senza fermarsi, non recupero ma almeno non rallento il mio passo, andiamo avanti la ricerca continua tra Padova, Vicenza, Trieste, Roma, Milano, alla fine torniamo a Vicenza, Montecchio Maggiore, visita ortopedica… il medico mi vede e dice solo questo “dobbiamo intervenire, rompiamo tibia e perone in 20 giorni sarai in piedi”, questo però alla soglia della sua pensione, attendiamo una telefonata, durante l’estate non c’erano speranze di poter vedere tornare questo medico in corsia, era ottobre quando ricevo la telefonata che c’era posto il 24 novembre, accetto subito, inizia l’iter per gli esami pre-operatori.
Arriva il giorno dell’intervento, non sapevo bene a cosa andavo incontro ma non c’era altro da fare, assisto all’intervento in quanto ero vigile, sento tutto, vedo anche una parte dalla telecamera, poi decido di chiudere gli occhi, hanno finito, mi portano in camera ero tra il sedato e l’inconsapevole, sdraiata 180° supina, non so cosa sia successo alle gambe, non vedo nulla, arrivo in camera e mio padre (che mi ha assistita per tutto il tempo), sbircia, la sua espressione è preoccupata, solo il mattino seguente riesco a capire cosa c’è, ho circa 3 kg di ferro che si aggrappa alle mie ossa che sono state rotte e che ora devono calcificare, prima medicazione, un tormento, passiamo giorni e notti difficili, tra dolori e fatiche, inizio ad alzare la schiena dal letto e dopo 10 giorni di ricovero vengo spedita a Lamon per fare fisioterapia, dopo 2 giorni di presa di coscienza di ciò che mi fermava mi ritrovo in piedi, deambulavo con deambulatore, ma mi muovevo.
Resto a Lamon per 15 giorni, arriva Natale e mi trasferisco a casa, non è stato semplice per nessuno, riadattiamo una camera da letto al piano terra, ci forniamo di carrozzina e stampelle, andare a letto era una sofferenza e qualcosa non andava quando io spostavo l’inclinazione del fissatore la gamba sx non rispondeva, torniamo a Montecchio raggi, il perone ha già calcificato troppo bisogna intervenire di nuovo, 21 dicembre, ci vediamo il 19 gennaio. Sapendo già cosa mi attendeva, decidono di farmi l’anestesia totale, mi risveglio e sono di nuovo in camera, riparte la corsa, dopo 5 giorni di degenza in ospedale, attraversiamo la pedemontana e atterriamo a Lamon, altri 15 giorni di fisioterapia ma torno in piedi, togliamo i tutori prima dx poi sx uno alla volta con molta calma, la fisioterapia continua, torno in piscina, il 23 marzo rientro al lavoro. Sono stati 4 mesi intensi, sembravano il doppio.