Vedere il mondo da un’altra altezza, da un’altra prospettiva visuale, cosa comporta? Chi può immaginare cosa vuol dire esattamente se non chi vive a 130 cm?
Questa autobiografia che Agnese Caon ha coraggiosamente sognato e poi realizzato ce lo racconta. Lo fa attraverso piccole storie, resoconti di battaglie quotidiane e grazie a riflessioni che vanno oltre il mero dato fisico e oggettivo: contemplano un universo psicologico, spirituale e intellettivo. Con questo libro l’autrice vuole portare i suoi lettori a considerare quanto la vita rappresenti sempre una sfida ai cliché e agli stereotipi, ai pregiudizi e agli inganni che da ogni dove ci indicando mete e sentieri a fondo chiuso. Agnese Caon ci racconta la strada che ha percorso e nel farlo ci suggerisce di guardare agli altri in modi più profondi, ci induce a guardare dentro di noi, ci spinge a credere nei sogni e nelle potenzialità inespresse, nei desideri che nascondiamo spesso proprio a noi stessi, per paura di non essere all’altezza o di fallire.
“E’ stato un crescendo di consapevolezza personale, avvenuto in tre anni di scoperte, ed è stato fondamentale concedermi la possibilità di scoprirmi e scoprire dentro e fuori di me, ciò che mi abita e mi abitava da sempre ma che non riuscivo ad esprimere. 
Nel 2008, l’anno più buio della mia vita, quando credevo di non farcela più ecco che arriva questa idea: raccontare al mondo il mio mondo! Quello che dalla mia altezza si vede del mondo e quello che andavo ragionando dentro nel tentativo di affrontare le mie ombre. L’idea mi piaceva ma il coraggio mi mancava ancora. Coraggio o fiducia nelle mie capacità, forse entrambe le cose.
Nel 2017, dopo l’osteotomia alle gambe, questa idea si riaffaccia prepotente. Il lungo periodo di immobilità mi lascia il tempo per immaginare come avrebbe potuto essere. Arriviamo nel 2021 e realizzo che il tempo è maturo: il libro prende finalmente forma.
Il lavoro fatto da novembre a luglio è stato denso e significativo, ho scavato nella mia vita familiare e personale, per poter raccontare come è stato il mio “allunaggio” sulla terra, il  mio accesso alle scuole, la mia esperienza scolastica e relazionale, il mio approccio al mondo del lavoro, i miei tentativi e poi successi sportivi, la scelta di aprire una attività che esprimesse ciò che ho dentro, che riguarda il contatto, il benessere, lo yoga, la meditazione, forme di conoscenza di sé e degli altri che permettono la scoperta della vita, il ritorno a sentire con i sensi in profondità. 
Io ho sognato Artemisia (è il nome del mio studio) e ho sognato questo libro. Mi ci sono voluti anni, gli anni della vita, ma oggi sono qui a dialogare con voi, attraverso queste pagine e attraverso il mio lavoro di operatrice olistica e di insegnante di Yoga. Il mondo dai miei 130cm qualche volta mi pone ancora difficoltà, logistiche e personali, emotive, ma non credo che questo sia un problema. Credo sia lo stimolo a cercare sempre di fare un passo avanti, perché è così che si fa un cammino, un passo dopo l’altro”.