L’imperfezione è in qualche modo essenziale per tutto ciò che sappiamo della vita. E’ il segno della vita, uno stato di progresso e cambiamento (cit).
Anche nella mia vita ci sono e ci sono stati momenti che hanno portato ad una rottura, un dolore subito: smarrimento, paura, ferite, errori, cambi di rotta che mi hanno fatto pensare di essere sbagliata. Ma dentro ogni crepa entra la luce, quel balsamo dolce e caldo che aiuta a non perdermi e non crollare. Se guardo da dove entra la luce ora sono queste 8 crepe visibili che hanno lasciato il segno, speravo sparissero con il tempo, e invece sono lì a ricordare quel passaggio, non se ne andranno, dovrò conviverci, sono ferite che al cambiare delle stagioni segnano un tempo, segni indelebili che hanno tracciato la strada verso la vera conoscenza. Ricordo ancora quel mattino appena sveglia, mi sono guardata e chi voleva tutta quella roba addosso? Eppure da quelle ferite è entrata una nuova luce, la luce della scoperta di un mondo, questo racconta una storia, che fortifica e simboleggia l’opportunità positiva che la vita offre. Esaltare le ferite può essere anche un punto di forza si tratta della capacità di rialzarsi sempre e andare avanti e così accettare serenamente che nella vita è importante avere la capacità di lasciar correre, e liberare la mente dalla ricerca della perfezione, ed è proprio da qui che si vede la bellezza e da qui sono ripartita, e come per tutti, si riparte per rinascere, e imparare ad accettare e apprezzare le imperfezioni. Il percorso è lungo e bisogna avere molta pazienza. Dopo uno shock improvviso, è fondamentale decidere di raccogliere i pezzi e costruire il nuovo. Per giungere alla trasformazione, bisogna sbarazzarsi del superfluo e visualizzare un obiettivo a cui dedicarsi. È così che avviene allora il riscatto, quando si arriva a conoscere veramente se stessi e cosa ci rende felici. Da qui ci si può mostrare al mondo per quello che siamo: migliori, guariti e pronti per un nuovo inizio, sempre.
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