L’espressione verbale: sempre messa molto a tacere non ha modo fin da subito di esprimersi per quella forma che richiede l’espressione così che il linguaggio sembra perennemente bambinesco come la gestualità e come la fisicità. Se invece anteponiamo a questo la possibilità di emergere, allora li si esprimere la vera persona, ciò che pensa, poi è ciò che fa, e questo riguarda l’istintualità che arriva preponderante e si affaccia a ricevere un si o un no!!! Molto spesso no… non puoi, non ci arrivi, non pensare nemmeno, non parlare, non andare via… perchè quella istintualità non è soppesata dalla scelta o dalla riflessione e così la seconda caratteristica l’impulsività che si esprime bene fisicamente non essendoci una misura “standard” per le cose allora si deve chiedere e il chiedere diventa pesante da parte di chi parla e da parte di chi ascolta, e così l’istinto reagisce molto spesso chiudendosi a riccio, corrugando la fronte, chiudendo le spalle, portando un peso enorme sul corpo che già di suo porta il suo essere diverso, questo però ha una via di fuga che è la terza caratteristica le scelte le azioni, siamo portati (come tutti a scegliere agire e reagire) così se troviamo lo spazio, la possibilità, la nostra espressione troviamo anche la forza di esprimere e agire di conseguenza. Scelte e azioni quotidiane che trasformano ogni momento in una opportunità o in una perdita in senso metaforico di tempo ed esperienza. E così la quarta caratteristica sono le possibilità che la persona con acondroplasia riesce a vivere a viversi e a condividere. Possibilità che hanno il potere di diventare azioni e cambiare la vita. Possibilità che se espresse nella loro pienezza diventano meraviglia per il cuore, e scambio continuo.
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