«È una domanda difficile perché può prevedere tante risposte. Molto spesso corrisponde all’avere raggiunto il completo sviluppo fisiologico, psicologico e sessuale. Si può anche dire che essere adulti è essere capaci di autodeterminazione, fare scelte consapevoli, assumersi delle responsabilità e acquisire determinate libertà. Ci sono delle fasi “fisiologiche” da vivere, la fanciullezza, l’adolescenza, e verso l’età adulta tutte nella costruzione della propria autonomia ed espressione del proprio sé. Nelle circostanze in cui la disabilità consente spazi di autodeterminazione, un comportamento corretto nei confronti della persona con disabilità scaturisce dal semplice riconoscimento di tale capacità. Importante è il percorso verso l’autonomia che inizia sin dalle fasi di vita precedenti, dalla più giovane età. Sostenere la persona nella costruzione di una realistica immagine di sé, e nell’apprendimento graduale delle capacità necessarie per poter agire in autonomia. Si può sostenere lo sviluppo dell’identità che è strettamente legato all’esperienza del riconoscimento, dell’essere percepito e rispettato nella propria unicità. Il rispetto e il sostegno alla dignità della persona comporta il riconoscimento del suo sé e del suo bisogno di percepirSi capace di rispondere ad alcuni bisogni fondamentali. …(nel prossimo post, la donna nella disabilità)
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