La diversità è la norma” e “i diversi non sono più diversi dagli uguali di quanto gli uguali non siano diversi tra loro” (cit.). La normalità è costituita da plurime diversità, l’eterogeneità è la normalità.
Il disabile è testimone manifesto della diversità, sia essa fisica, psichica o sensoriale.
Nei bambini il gioco è il momento all’interno del quale i piccoli con qualche difficoltà fisica (in questo caso) manifestano il bisogno di essere chiamati a giocare.
Durante la preadolescenza e l’adolescenza, in generale si rimodella e rinnova il processo di costruzione di identità della persona e viene avvertita l’esigenza della relazione con i pari, i coetanei, il gruppo, e il distacco dalle figure genitoriali.
Riconoscerci nell’adulto che diventiamo diventa spesso un estraniarsi dal mondo, non mi riconosco perchè non mi sono mai conosciut@ e quando mi metto in relazione con gli altri, mi sento inferiore o superiore.
Se una persona alla pari può essere uno strumento, sono realizzabili rapporti paritari? Cambia nettamente la simmetria del rapporto e a volte si rischia di incappare in incomprensioni e difficoltà di relazione, questo perchè può risultare faticoso potersi mettere in cammino e rendere consapevole solo quello che c’è senza questa infinita ricerca di altro, senza la rabbia che non demorde ma morde fin dentro, si può trovare il giusto equilibrio tra indipendenza e appartenenza, entrare in un gruppo significa accettare di mettersi in gioco. Sentire l'importanza del proprio esserci, del proprio apporto al gruppo non può che accrescere ciò che siamo. #crescitapersonale #riscoperta #mylife #change #consapevolezza #vita #trasformazione #acondroplasia #awareness #disability #intervento #projects #workinprogress #achondroplasia
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